IL CONTRIBUTO

Le imprese di qualsiasi dimensione e settore di appartenenza che hanno sostenuto e sosterranno nel corso del  2017, 2018, 2019 e 2020 spese collegate ad attività di Ricerca Industriale e/o di Sviluppo Sperimentale, possono recuperare sotto forma di Credito d’Imposta, da “scontare” su tutti i tributi che versa l’azienda, fino al 50% di tali spese fino ad un massimo di 20 milioni di euro annui.

 

MONETIZZAZIONE E BENEFICI DEL CREDITO D’IMPOSTA

Il contributo è immediatamente “monetizzabile” con il modello F24, in compensazione con TUTTI  i tributi e le tasse che deve versare (o verserà) l’azienda.

Ciò in quanto, il venire meno del versamento di una quota considerevole di tasse e tributi (fino a venti milioni di euro annui n.d.r), l’azienda ottiene un miglioramento della:

  • gestione monetaria: minore uscita di cassa, dovuta al mancato versamento dell’IVA, INPS, ec..;
  • struttura dei costi: minor incidenza degli oneri tributari;
  • risultato economico: miglioramento del Reddito d’Esercizio.

Infine, ma non meno importante, il credito di imposta (essendo un credito appunto) non concorre alla formazione della base imponibile conseguente al reddito d’impresa da tassare.

 

QUANDO 

A differenza della maggior parte degli strumenti agevolativi, per “monetizzare” questo contributo non si deve attendere l’esito da parte di un Ente attraverso una graduatoria e successiva delibera  d’erogazione: basterà quantificare e certificare il credito d’imposta maturato e poi “passare all’incasso” con l’F24. Il tutto andrà ovviamente evidenziato nella Dichiarazione dei Redditi e raccordato con il Bilancio di Esercizio in corso. E’ possibile anche recuperare almeno un esercizio precedente se è la prima volta che si fruisce del Credito .

 

QUALI SONO I COSTI CHE SI POSSONO PORTARE A CONTRIBUTO? 

  • ore uomo (personale diretto ed indiretto);
  •  consulenze (ad es. imprese o professionisti ai quali si è commissionato un’attività di analisi e studi o di
    realizzazione di parte di un prodotto/servizio o di un processo),
  • acquisto di attrezzature dedicate;
  • acquisto o realizzazione di brevetti e/o altre privative industriali.                                                                                                                                                                                                                                                                  In questo senso, posto che lo studio di pre‐fattiblità abbia identificato all’interno dell’azienda la presenza di attività o di processi assimilabili alla Ricerca e Sviluppo così come sopra definito, la successiva attività di consulenza progettuale ed amministrativa consentirà di riportare nella giusta sequenza ed allocazione i costi d’ammettere al contributo. Il tutto, naturalmente, nel rispetto della normativa di riferimento (Decreto MEF e MISE del 27/05/15): 

 

(D.L. 145/2013 art. 3 – Decreto MEF e MISE del 27/05/15) 

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